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Il piccolo princip

Francesco Lombardo, in questo breve racconto, descrive un personaggio storicamente controverso ispirandosi a fatti reali, nell’ottica del corso di Letterature Comparate, Coscienza e verità: il romanzo contemporaneo. (Prof.ssa Chiara Lombardi).

“L’obiettivo che mi ha guidato durante questa riscrittura era di provare a raccontare un lato della storia a cui personalmente ritengo sia concesso poco spazio, se non nessuno, nella manualistica e nella didattica contemporanea. il racconto si articola sulla narrazione romanzata della vita di Gavrilo Princip e sulle riflessioni di carattere etico e sociale che vengono operate dai diversi narratori”.

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Gavrilo è sempre stato modesto. Fin da bambino ha imparato che nulla viene dal nulla, e che non ci si deve aspettare che il peggio.
Da piccolo era pallido, magrolino ed emaciato. Sua madre gli impediva persino di uscire a giocare con gli altri ragazzi per paura che si ammalasse. Lui proprio non la capiva, e odiava questa situazione.
Per fortuna aveva tanti fratelli con cui divertirsi pur rimanendo in casa. Ma dopotutto non ci si può aspettare che il peggio. I suoi fratelli lo lasciarono uno dopo l’altro.
Gavrilo era molto triste. Capiva però che la colpa non fosse loro. Per un po’ di tempo aveva attribuito questo torto a sua madre che, preoccupandosi così tanto di lui, aveva finito per abbandonare gli altri figli. In seguito, aveva addossato a suo padre la responsabilità di questi eventi, lui che andava in giro tutto il giorno per consegnare lettere a sconosciuti piuttosto che aiutare la propria famiglia. In fondo era poco più che un bambino. Più avanti avrebbe capito che i suoi genitori avevano sofferto quanto lui, al suo stesso modo vittime di quella situazione.
Più cresceva, più Gavrilo si domandava quale fosse la ragione per cui soffriva così tanto. Questa è la storia di un processo mentale che ha condotto ad un processo giudiziario, risolvendosi con questo racconto.

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Mar’ja Bolkonskaja fra fede, storia e felicità terrena

di Samuele Campolo

Questa ‘lettura’ analizza il personaggio di Mar’ja Bolkonskaja, con particolare riferimento al suo rapporto con la fede religiosa, alle relazioni che instaura con gli altri personaggi e alla sua estraneità rispetto al fluire della storia.

Fra i personaggi umani che animano Guerra e pace, Mar’ja Bolkonskaja occupa una posizione di secondo piano [1]. Come tutti i personaggi femminili, in primo luogo, è relegata fuori da un palcoscenico elettivo del romanzo, quello del campo di battaglia e delle relazioni diplomatiche, delle spedizioni militari e dell’azione politica: la scena della guerra. A questa estraneità necessaria, poi, se ne aggiunge un’altra: il suo spirito delicato e altruista, il carattere remissivo e l’abnegazione che la contraddistinguono la inducono a rinunciare anche al margine di iniziativa che le spetta e ne limitano l’azione e l’affermazione. Scopo di questo lavoro è descrivere il personaggio di Mar’ja, con particolare riguardo alla sua fede religiosa e alle conseguenze che essa comporta sul piano intellettuale e spirituale; si rifletterà inoltre sul rapporto fra il destino di questo personaggio e la grande storia e sulla ricerca personale condotta da Mar’ja verso il raggiungimento di una felicità terrena.

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La mia tempesta interiore

Giulia Berto, in questa sua composizione, attraverso i ricordi, i pensieri ed i sentimenti del protagonista, entra e scava nelle profondità di una storia d’amore che viene interrotta da una morte inaspettata, nell’ottica del corso di Letterature comparate B, Le forme del sonetto, le forme del tragico: da Petrarca a Shakespeare (Prof.ssa Chiara Lombardi).

In questa riscrittura sono stati trattati alcuni dei temi che caratterizzano Petrarca e Shakespeare, le emozioni che coinvolgono il protagonista sono in parte le stesse provate da Petrarca, sia l’innamoramento che il dissidio interiore. Per quanto riguarda Shakespeare, il protagonista per via dei suoi comportamenti, si riconosce, sul finale, in uno dei personaggi dell’Amleto.

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Sono stanco, le gambe mi tremano e la testa pulsa sempre di più come se qualcuno mi stesse comprimendo le tempie, come se qualcuno stesse piantando un chiodo dopo l’altro per fissare migliaia di quadri nella mia testa. Ma a cosa servono i quadri? Inutili accessori costosi per arredare delle inutili pareti. E poi? Cosa succede quando sei stufo e li vuoi togliere o spostare? Ti lasciano un segno, una bella macchia geometrica sul muro, chi non l’ha mai desiderata? Ecco, forse avrò molte macchie da oggi in poi sulle mie pareti, nulla che della vernice non possa rimuovere…quelle che invece ha lasciato dentro di me, non hanno bisogno di vernice. Cosa posso fare per cancellare queste tracce? Non lo so, temo che dovrò occuparmi prima di quelle in casa e poi mi occuperò di me.

Sento gli occhi pizzicare, sarà la luce che filtra dai vetri colorati della chiesa, così forte che mi sta scivolando una lacrima calda sulla guancia. Questa mattina sarei dovuto rimanere nel letto, dormire fino a mezzogiorno, saltare la colazione e…

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Il ghiaccio

Giorgia Bruno, in questo suo racconto, tratta di un giovane Amleto moderno innamorato e stregato che vive in prima persona una delle più tragiche storie cantate dal grande Fabrizio de Andrè, nell’ambito del corso di Letterature comparate, Le forme del sonetto, le forme del tragico: da Petrarca a Shakespeare (Prof.ssa Chiara Lombardi). 

PREMESSA

Il racconto ha come intento quello di fondere le trame dei sonetti di Petrarca, dell’Amleto di Shakespeare e, infine, della Ballata dell’amore cieco di Fabrizio de André. Verranno riprese, in questa narrazione, alcune descrizioni tipicamente stilnovistiche della donna-angelo, gli eventi tragici raccontati dal cantautore italiano nella celebre canzone del 1966, e verrà riportato in luce lo sfondo psicologico di un figlio, affranto dalla perdita del padre, che si ritrova, da molto giovane, a dover affrontare una madre che al tempo stesso ama e odia. Il titolo non solo fa un chiaro riferimento al contesto invernale in cui si sviluppa il racconto, ma metaforicamente indica anche la freddezza con cui viene trattato e manipolato il protagonista. Sotto ad un affascinante lago ghiacciato possono nascondersi dei mostri, esattamente come dietro ad una fanciulla dai tratti paradisiaci, può celarsi una natura maligna e subdola.

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