Francesco Lombardo, in questo breve racconto, descrive un personaggio storicamente controverso ispirandosi a fatti reali, nell’ottica del corso di Letterature Comparate, Coscienza e verità: il romanzo contemporaneo. (Prof.ssa Chiara Lombardi).
“L’obiettivo che mi ha guidato durante questa riscrittura era di provare a raccontare un lato della storia a cui personalmente ritengo sia concesso poco spazio, se non nessuno, nella manualistica e nella didattica contemporanea. il racconto si articola sulla narrazione romanzata della vita di Gavrilo Princip e sulle riflessioni di carattere etico e sociale che vengono operate dai diversi narratori”.
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Gavrilo è sempre stato modesto. Fin da bambino ha imparato che nulla viene dal nulla, e che non ci si deve aspettare che il peggio.
Da piccolo era pallido, magrolino ed emaciato. Sua madre gli impediva persino di uscire a giocare con gli altri ragazzi per paura che si ammalasse. Lui proprio non la capiva, e odiava questa situazione.
Per fortuna aveva tanti fratelli con cui divertirsi pur rimanendo in casa. Ma dopotutto non ci si può aspettare che il peggio. I suoi fratelli lo lasciarono uno dopo l’altro.
Gavrilo era molto triste. Capiva però che la colpa non fosse loro. Per un po’ di tempo aveva attribuito questo torto a sua madre che, preoccupandosi così tanto di lui, aveva finito per abbandonare gli altri figli. In seguito, aveva addossato a suo padre la responsabilità di questi eventi, lui che andava in giro tutto il giorno per consegnare lettere a sconosciuti piuttosto che aiutare la propria famiglia. In fondo era poco più che un bambino. Più avanti avrebbe capito che i suoi genitori avevano sofferto quanto lui, al suo stesso modo vittime di quella situazione.
Più cresceva, più Gavrilo si domandava quale fosse la ragione per cui soffriva così tanto. Questa è la storia di un processo mentale che ha condotto ad un processo giudiziario, risolvendosi con questo racconto.