Archivi tag: Letterature Comparate

Il ghiaccio

Giorgia Bruno, in questo suo racconto, tratta di un giovane Amleto moderno innamorato e stregato che vive in prima persona una delle più tragiche storie cantate dal grande Fabrizio de Andrè, nell’ambito del corso di Letterature comparate, Le forme del sonetto, le forme del tragico: da Petrarca a Shakespeare (Prof.ssa Chiara Lombardi). 

PREMESSA

Il racconto ha come intento quello di fondere le trame dei sonetti di Petrarca, dell’Amleto di Shakespeare e, infine, della Ballata dell’amore cieco di Fabrizio de André. Verranno riprese, in questa narrazione, alcune descrizioni tipicamente stilnovistiche della donna-angelo, gli eventi tragici raccontati dal cantautore italiano nella celebre canzone del 1966, e verrà riportato in luce lo sfondo psicologico di un figlio, affranto dalla perdita del padre, che si ritrova, da molto giovane, a dover affrontare una madre che al tempo stesso ama e odia. Il titolo non solo fa un chiaro riferimento al contesto invernale in cui si sviluppa il racconto, ma metaforicamente indica anche la freddezza con cui viene trattato e manipolato il protagonista. Sotto ad un affascinante lago ghiacciato possono nascondersi dei mostri, esattamente come dietro ad una fanciulla dai tratti paradisiaci, può celarsi una natura maligna e subdola.

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Antigona: La Madre Patria chiama!

Francesca Marino in questa riscrittura presenta il mito di Antigone nella Russia del primo dopoguerra.

Il lavoro è stato presentato nell’ambito del corso di Letterature Comparate, Le forme del sonetto, le forme del tragico: da Petrarca a Shakespeare (Prof.ssa Chiara Lombardi).

“In questa mia riscrittura ho voluto adattare il mito di Antigone in un periodo storico molto intenso. Ho voluto far emergere particolarmente il dolore provato dalla giovane protagonista divisa tra la libertà di amare i suoi fratelli e la tirannia di chi governava in quel momento”

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Il manoscritto perduto, alla scoperta di Ronsard

Nella seguente riscrittura viene riportato uno scambio epistolare e un articolo immaginari a seguito di una scoperta straordinaria. Il lavoro è stato presentato da Francesco Fornaseri per il corso di Letterature comparate, Le forme del sonetto, le forme del tragico: da Petrarca a Shakespeare(Prof.ssa Chiara Lombardi)

“Nella seguente riscrittura ho cercato di fornire lo scenario verosimile dell’ipotetico ritrovamento di un manoscritto originale del poeta Pierre de Ronsard. La scoperta viene fatta in un paese della Francia in cui visse l’autore e il ritrovamento coincide con l’anniversario dei cinquecento anni dalla sua nascita.”

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Caro Jacques,

Spero che questa lettera ti trovi in buona salute e serenità. Ti scrivo con una notizia che potrebbe suscitare il tuo interesse, considerando la tua passione per l’archeologia e la ricerca di reperti antichi che raccontano storie dimenticate. 

Mi trovavo, secondo la mia routine quotidiana, nella parrocchia della chiesa a cui sono stato ultimamente assegnato (La Madaleine, qui a Vendôme) a sistemare la vecchia cantina quando ho fatto una scoperta che potrebbe essere di interesse per te e per la tua fervida curiosità verso il passato.

Tra i vecchi scaffali polverosi e oggetti dimenticati da anni, ho trovato un reperto che sembra essere un antico manoscritto o, per meglio dire, un frammento di uno. È stato un ritrovamento inaspettato, un pezzo di storia che sembrava attendere pazientemente di essere scoperto.

Mi ha colpito particolarmente la sua natura fragile e il modo in cui le parole scritte con cura su pergamena sono sopravvissute al passare dei secoli. Non sono un esperto in materia, ma sembra trattarsi di un testo molto antico, forse risalente a diversi secoli fa.

Le righe scritte con inchiostro sbiadito sembrano raffigurare un antico canto o una poesia. È possibile che possa trattarsi di una qualche composizione religiosa, dato il contesto in cui è stato trovato, ma non posso escludere altre possibilità.

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Shall I – Opera sperimentale in tre movimenti

I movimento
 Look in thy glass and tell the face thou viewest

II movimento
V: Nascondi ciò che sono e aiutami a trovare la maschera più adatta alle mie intenzioni

III movimento
When Forty Winters shall besiege your brow

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La cena fatale

Dramma in tre atti
di
Giacomo Baldi; Giulia Berardi; Alessandro Castiglione;
Lucile Daubercies; Letizia Grippi; Nzumba Marta Luamba e Marie Perreau

Materia del dramma: Il giorno del compleanno di Orgone, Dorina e Lady Macbeth si incontrano per confidarsi l’una con l’altra e per deplorare Tartufo. Organizzano, ma senza realizzarlo, un piano machiavellico per eliminare il promesso di Marianna, proprio poco prima che si svolga la cena di compleanno di Orgone, a cui tutti i personaggi sono invitati. Tuttavia, alla felice occasione, Tartufo non si presenta e quando i personaggi iniziano a preoccuparsi di questa assenza, vengono a sapere, grazie a un vaticinio, che Tartufo è stato ucciso. Si scoprirà allora che ogni personaggio ha un potenziale movente e che tutti hanno una buona ragione per odiare il Tartufo, il bugiardo. Macbeth e Lady Macbeth arriveranno ad accusarsi a vicenda, nell’incapacità di comunicare e di fidarsi l’uno dell’altra. Nell’Epilogo, Tartufo stesso, impossessatosi del corpo della strega, sembrerà voler rivelare il vero colpevole, ma l’amara scoperta dei personaggi è che gli unici imputati di questo dramma sono l’umano e la sua coscienza.

*Di quest’opera, composta a più mani, Lucile Daubercies e Marie Perreau hanno scritto Atto I, Scena i; Giacomo Baldi e Giulia Berardi hanno scritto Atto II, Scena ii; Alessandro Castiglione ha scritto Atto II, Scena ii e Nzumba Marta Luamba ha scritto l’Epilogo. Tutte le canzoni sono state scritte e composte da Letizia Grippi.

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Dramatis personae

Alceste, l’invitato

Dorina, la giovane

Orgone, il festeggiato

La Strega, la medium

Macbeth, l’invitato

Tartufo, l’ospite

Lady Macbeth, la confidente

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