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La Tecnica della Mummia

“Rideva troppo e questo lo distraeva dall’occuparsi dei suoi pappagalli”

Sabato 2 marzo, al Teatro Sant’Anna di Torino, c’è stata la prima de “La tecnica della mummia”, vincitore del Premio Scintille 2023 della compagnia pugliese Amaranta Indoors.

Si tratta di una rilettura interessante e per volta eccentrica dell’omonima opera del e drammaturgo inglese della prima metà del ‘900 John Mortimer, che si avvicina, sia per la rappresentazione che per la scelta del testo, al teatro dell’assurdo.
La storia inizia in una cella dove è rinchiuso Fowle, colpevole di aver ucciso la moglie perché “rideva troppo e questo lo distraeva dall’occuparsi dei suoi pappagalli”. A Fowle viene assegnato (o meglio sceglie lui casualmente) il difensore d’ufficio, Morgenhall, avvocato fallito al quale non viene mai assegnata una causa nonostante il suo grande impegno. Morgenhall vede in questo caso la sua svolta, ma subito si presenta come una missione impossibile: Fowle è deciso a dichiararsi colpevole e a passare il resto della sua vita in prigione dove gli è consentito non fare nulla, coronando così il suo sogno d’ozio.

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Cecità

Una recensione di Anna Lanfranconi dello spettacolo “Cecità” debuttato al Teatro Astra di Torino, il 24 novembre 2023

Quanta importanza diamo alla nostra vista?

Quanta importanza diamo alla nostra vista? Vedere è naturale come respirare, ma cosa accadrebbe se un giorno diventassimo tutti ciechi? Questo si chiede lo scrittore e premio Nobel per la Letteratura José Saramago nel suo libro Cecità. In un mondo colpito da un’improvvisa e inspiegabile epidemia che fa perdere la vista, la società crolla e l’uomo deve reimparare a vivere e a relazionarsi con gli altri.

Virginio Siene trae liberamente ispirazione da questo libro nel suo omonimo spettacolo Cecità, debuttato al Teatro Astra di Torino il 24 novembre 2023. Lo spettacolo non vuole soltanto rappresentarne la storia, ma dare una sua lettura di un mondo improvvisamente cieco, secondo il concetto per cui “non si vede solo con gli occhi”.

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La mia tempesta interiore

Giulia Berto, in questa sua composizione, attraverso i ricordi, i pensieri ed i sentimenti del protagonista, entra e scava nelle profondità di una storia d’amore che viene interrotta da una morte inaspettata, nell’ottica del corso di Letterature comparate B, Le forme del sonetto, le forme del tragico: da Petrarca a Shakespeare (Prof.ssa Chiara Lombardi).

In questa riscrittura sono stati trattati alcuni dei temi che caratterizzano Petrarca e Shakespeare, le emozioni che coinvolgono il protagonista sono in parte le stesse provate da Petrarca, sia l’innamoramento che il dissidio interiore. Per quanto riguarda Shakespeare, il protagonista per via dei suoi comportamenti, si riconosce, sul finale, in uno dei personaggi dell’Amleto.

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Sono stanco, le gambe mi tremano e la testa pulsa sempre di più come se qualcuno mi stesse comprimendo le tempie, come se qualcuno stesse piantando un chiodo dopo l’altro per fissare migliaia di quadri nella mia testa. Ma a cosa servono i quadri? Inutili accessori costosi per arredare delle inutili pareti. E poi? Cosa succede quando sei stufo e li vuoi togliere o spostare? Ti lasciano un segno, una bella macchia geometrica sul muro, chi non l’ha mai desiderata? Ecco, forse avrò molte macchie da oggi in poi sulle mie pareti, nulla che della vernice non possa rimuovere…quelle che invece ha lasciato dentro di me, non hanno bisogno di vernice. Cosa posso fare per cancellare queste tracce? Non lo so, temo che dovrò occuparmi prima di quelle in casa e poi mi occuperò di me.

Sento gli occhi pizzicare, sarà la luce che filtra dai vetri colorati della chiesa, così forte che mi sta scivolando una lacrima calda sulla guancia. Questa mattina sarei dovuto rimanere nel letto, dormire fino a mezzogiorno, saltare la colazione e…

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Dialogo di un giovane e di una falena

Filippo Pittavino immagina un dialogo romanzato tra il Fair Youth e Francesco Petrarca, in forma di falena, ispirato ai sonetti di Shakespeare e Petrarca, nell’ottica del corso di Letterature comparate B, Le forme del sonetto, le forme del tragico: da Petrarca a Shakespeare (Prof.ssa Chiara Lombardi).

Un poeta scrive per la persona amata o solo per se stesso? Una domanda semplice, ma con risvolti sconcertanti. A farsi un esame di coscienza su cosa significhi essere dedicatario di una poesia d’amore e cosa significhi esserne lo scrittore sono due figure d’eccezione: il Fair Youth, le cui lodi tesseva il Bardo dell’Avon, e Petrarca stesso, qui nelle vesti di una falena, allegoria usata dallo stesso poeta per definire la sua spasmodica, ma fallace, ricerca della luce.

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Il ghiaccio

Giorgia Bruno, in questo suo racconto, tratta di un giovane Amleto moderno innamorato e stregato che vive in prima persona una delle più tragiche storie cantate dal grande Fabrizio de Andrè, nell’ambito del corso di Letterature comparate, Le forme del sonetto, le forme del tragico: da Petrarca a Shakespeare (Prof.ssa Chiara Lombardi). 

PREMESSA

Il racconto ha come intento quello di fondere le trame dei sonetti di Petrarca, dell’Amleto di Shakespeare e, infine, della Ballata dell’amore cieco di Fabrizio de André. Verranno riprese, in questa narrazione, alcune descrizioni tipicamente stilnovistiche della donna-angelo, gli eventi tragici raccontati dal cantautore italiano nella celebre canzone del 1966, e verrà riportato in luce lo sfondo psicologico di un figlio, affranto dalla perdita del padre, che si ritrova, da molto giovane, a dover affrontare una madre che al tempo stesso ama e odia. Il titolo non solo fa un chiaro riferimento al contesto invernale in cui si sviluppa il racconto, ma metaforicamente indica anche la freddezza con cui viene trattato e manipolato il protagonista. Sotto ad un affascinante lago ghiacciato possono nascondersi dei mostri, esattamente come dietro ad una fanciulla dai tratti paradisiaci, può celarsi una natura maligna e subdola.

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