Sofia Spampinato, Dottoressa in Scienze della Comunicazione e attualmente laureanda magistrale in Comunicazione ICT e Media, risponde ad alcune domande sul suo Erasmus a Lione
***
In che città hai svolto il tuo Erasmus?
Lione, Francia
Ripensi mai alla tua esperienza in Erasmus? In quali occasioni ti torna in mente?
Spesso, se non sempre. Ho un po’ di rimpianti e di rimorsi, quando sono particolarmente triste mi viene in mente cosa avrei potuto fare lì che invece non ho fatto. Quando sono particolarmente felice penso a quando ero triste lì.
Quando ne parli, come ne parli?
Ne parlo bene, ma tendo spesso a distruggere la dimensione di “Sogno da Erasmus” che si ha comunemente. Per me è stato sicuramente molto più un momento di crescita forte che non di festa costante.
Hai fatto due viaggi: uno di andata e uno di ritorno. Come li descriveresti brevemente, se dovessi metterli a confronto?
Ero molto più fiduciosa all’andata mentre al ritorno mi sentivo molto più confusa, proprio perché ho avuto a che fare con alcune difficoltà durante l’Erasmus. Ero felice di ritornare a casa ma con mille dubbi e rimpianti: non sapevo quale fosse la parte più forte in me, tra quella che voleva andare via e quella che voleva riprovarci, con un altro sguardo sull’intera esperienza.
L’Erasmus per te rappresenta più un viaggio, una lunga gita oppure vita, nel vero senso della parola?
VITA. Non ho messo in pausa nulla, ho iniziato un nuovo periodo della mia vita.
Come hai organizzato la partenza? Ad esempio la lista di cose da portare e quelle da lasciare a casa…
Purtroppo male. essendo già fuori sede ho dovuto portare con me molte cose. Si trattava per me di un vero e proprio trasloco. Tornassi indietro partirei solo con una valigia uno zaino e i miei due gatti. L’esperienza Erasmus mi ha fatto capire che bisogna viaggiare leggeri. Sembra banale ma non lo è: di solito si tende a partire con presupposti e obiettivi ma in fondo non si sa mai cosa succederà. Viaggiare leggeri, s’intende sia dal punto di vista fisico che mentale chiaramente, e io non viaggiavo leggera.
La burocrazia che sta dietro all’organizzazione è stata semplice da gestire?
Per niente, forte motivo di stress
Hai dovuto affrontare dei momenti di solitudine?
Molti. A volte penso che avrei potuto fare un passo in più per cercare di non pensare al mio stato emotivo e fare davvero qualcosa per migliorarlo, ad esempio cercare di vivere l’esperienza in altri modi: non rimanere a Lione, magari visitare qualche altra città. Proprio per questo, negli ultimi mesi ho viaggiato molto di più rispetto all’inizio. L’Erasmus è un momento che inizia e finisce, per cui va vissuto al meglio, il più possibile, ovviamente stando al passo con la propria emotività, per cui non bisogna forzarsi. Ogni tanto è necessario razionalizzare che si tratta solo di un periodo, non una vita intera, e che prima o poi finirà.
Ti mancava l’Italia?
Continua la lettura di “Sogno da Erasmus”? Sofia ci parla della sua esperienza a Lione