Alice Ferretti, in queste sue due composizioni, si concentra sulla nascita della vita come declinata secondo l’Edda poetica, proponendo una lettura personale e un suo disegno inedito. Il testo è stato sviluppato nell’ottica del corso Scritture delle origini I. I miti e la scienza, Letterature comparate B, modd. 1 e 2, prof.ssa Chiara Lombardi.
Riparto dalla fine del primo movimento. L’uomo e la donna vivono nel mondo moderno e come nel mito dell’androgino desiderano tornare ad essere un unico corpo (acqua nel movimento I), ma l’unico modo che hanno per riuscirci e unirsi nell’atto d’amore. L’amore consumato porta la gioia, un senso di completezza che però scivola via e non può durare, così come neppure il loro essere giovani, innamorati, vivi. L’io cerca disperatamente un modo per sfuggire al tempo, rivolgendosi alle proprie mani e alla propria arte, ma non è in grado neppure di immaginare tutti gli infiniti momenti che vorrebbe insieme potessero passare e così si rivolge alla natura e le chiede di trasformarli in rosa: un fiore che ancora una volta li renda uno e che per il mondo sia monito di cosa vuol dire amare. La poesia si ispira a moltissimi temi affrontati durante il corso: il mito dell’androgino, l’atto creativo e la bellezza come cure alla morte e al tempo, l’incapacità dell’artista di creare la perfezione e l’infelice tensione all’infinito, la trasmutazione grazie all’amore. Inoltre sono ripresi diversi topoi ricorrenti negli stessi testi: il fiore e la rosa, gli occhi come tramite d’amore, l’arco d’amore, la fiamma della passione; e figure retoriche come la personificazione della Notte e del Caos.
Il testo si pone come controparte asimmetrica rispetto al primo: le prime strofe (se così si possono chiamare) riprendono la struttura ritmica e molto altro dal primo testo per segnarlo come sua continuazione naturale, ma questo movimento II presenta una strofa in più a chiusura e conclusione.
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Ti ho cercata,
in corpi che non conosciamo[AF1] ,
mentre la Notte cammina
– tra lampioni spenti e lattine abbandonate –
ti ho cercata.
Vorrei ci riunissimo in un abbraccio che è di carne e di acqua,
scorre tra le pieghe della nostra vita arrossata.
Ma cammino solo.
Tu che scompari lontana, con i piedi che strisciano l’asfalto
E lo trasformano
in polvere, e vapore di brina [AF2]
che annebbia e rattrista ogni cosa.
Mentre sdraiamo i nostri piedi su questa strada
È l’Amore che cammina.
Chiudo forte questi occhi che non hanno che la tua immagine a mira[AF3] , perché sei il mio eterno presente, dove non ci sono rimpianti
Ma solo sogni da sperare e speranze da scoprire.
E il tempo è il tiranno contro cui lottare
E che ci insegue da una vita,
in lungo e in largo,
fino a spingerci lontano,
Ti sento andare a fuoco,
la pelle rientrare,
i tuoi battiti aumentare,
Le tue carni calde che premono sulle mie
i nostri corpi trasformare
questo abbraccio che ci unisce, non è privilegio di un mortale.
“Ti voglio”
Lascio che il desiderio ci scivoli addosso,
che i respiri si mischino piano.
Vorrei riassorbirci, cancellarci in uno: eliminiamo le distanze
Di quest’esistenza solitaria.
Ma cammino solo.
Ci attraiamo e ci allontaniamo. [AF5]
Cammino solo.
E il mondo resta fermo a quest’incrocio
Tra ciò che siamo e ciò che sentiamo. [AF6]
Ti stringo.
E ci stringiamo.
Ci allontaniamo e ci attraiamo.
“Ti voglio”.
Ma l’Amore resta fermo a quell’incrocio
Tra ciò che non sappiamo e ciò che non sentiamo. [AF7]
Solo l’eco del tuo bacio rimbomba
Come una fiamma[AF8] nel mio ventre
Che non muore e non si estingue
Vorrei plasmarla per creare
Il tuo volto
Su questo foglio sottile
E stringerlo tra i palmi
Che se la morte poi dovesse venire
Sarei fuggito e ti avrei salvata
Al sicuro dipinta tra parole
Sussurrate dalle mie labbra
e trasformate in futuri mai avvenuti
che solo così potrò avverare.
Ma a me non appartiene
né foglio né inchiostro [AF10]
E quando ti guardo negli occhi
E le tue labbra sfioro
Non ho più corpo da cercare[AF12]
E semplicemente sono.
E allora, se poi dovessi andare,
Pianterò per noi una rosa
che al mondo i suoi petali ricordino qualcosa [AF13]
e che la sua essenza [AF14] ci confonda[AF15] ancora. [AF16]
[AF1]I corpi così definiti e separati, così diversi dall’essere acqua fluida che scorre e muta
[AF2]L’oggetto rimanda alla condizione prima della vita che provoca una tristezza nostalgica e inconsapevole
[AF3]Il topos dell’arco d’amore legato al topos degli occhi
[AF4]È l’eco, della solitudine e della voce amata, che raddoppia l’espressione della solitudine
[AF5]Quello che in Movimento I era il moto ondoso dell’acqua, nel Movimento II è l’oscillare dei corpi nell’atto d’amore
[AF6]Il mondo bloccato dal sentimento d’amore è pronto ad avanzare, perché sentirsi uno non è esserlo: l’abbraccio dovrà sciogliersi.
[AF7]Ora è l’Amore ad essere bloccato, perché gli innamorati non sanno che l’essere uno era il loro stato originale
[AF8]Il topos della fiamma come simbolo della passione è qui al contempo tramite della passione amorosa e della passione creativa
[AF9]Il verbo richiama volutamente l’acqua elemento portante del Movimento I, e fa riferimento all’annullamento come individuo ma anche all’immergersi nel proprio subconscio, come in un liquido amniotico che preserva e rigenera.
[AF10]Ma l’artista non ha il mezzo né il concetto per poterli salvare dal tempo
[AF11]Citazione da Tramontata la luna di Saffo.
[AF12]Ripresa dei versi iniziali
[AF13]L’Amore è incomunicabile, non può essere spiegato o insegnato, ma è sentimento ancestrale che la bellezza risveglia.
[AF14]Il profumo è il primo dei sensi che sviluppiamo, e la memoria olfattiva è profondamente legata all’affetto.
[AF15]Ripresa di verbo dal Movimento I, usato lì proprio per indicare i corpi che si mescolavano nel momento della creazione: qui è l’iter inverso.
[AF16]L’ultimo verso è il trionfo dell’amore. Allo stesso tempo la sua rinuncia: i due innamorati riescono a tornare uno, ma non recuperano il loro corpo materiale.
Non solo grande scrittrice e poetessa, anche pittrice e attrice! Brava, Alice!
Scritto con una grande intensità di sentimenti che alternano l’amore ed il dolore di non poter perpetrare all’ infinito i momenti vissuti
Trapela una profonda conoscenza dei termini che esprimono esattamente il significato voluto dall’autrice
Brava