Giuseppina Santoro, in questa sua composizione, riscrive in un’inedita prospettiva il Pericles shakespeariano, nell’ottica del corso I drammi romanzeschi di Shakespeare I: Pericle e Cimbelino. Fonti e motivi, Letterature comparate B, mod. 1, prof.ssa Chiara Lombardi.
La mia riscrittura offre uno spunto per una rappresentazione teatrale sotto forma di intervista su stampo moderno e tecnologico anche attraverso l’uso del linguaggio e degli strumenti tecnologici del personaggio shakespeariano Pericle, principe di Tiro. Ricorrenti anche inserti tratti da Cibelino e dalla Tempesta.
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Intervistatore
Buonasera cari telespettatori e benvenuti ad un’altra puntata del TG
interviste. Oggi con noi in studio un ospite molto speciale; facciamo un
caloroso applauso a Pericles il principe di Tiro.
[Applausi incontenibili accompagnati da fischi e schiamazzi accompagnano l’ingresso dell’uomo].
Pericle
Buonasera a tutti miei cari [Saluta il pubblico agitando la mano per aria].
Intervistatore
Buonasera Pericle. Come è andato il viaggio? Ti trovo in forma [Stringe
la mano all’ospite].
Pericle
Sempre più è faticoso per me varcare il confine del mondo eterno e scendere
nel mondo di voi mortali e nonostante le mie imprese eroiche per terra e per
mare, il mio vecchio cuore mostra sempre più i segni dell’affanno. [Tossisce].
[I due si scambiano pacche sulle spalle. L’intervistatore gli fa cenno di accomodarsi alla postazione e consulta il block notes che tiene tra le mani].
Intervistatore
Pericle do you prefer to speak in English?
[L’ospite ride sotto i baffi].
Pericle
Negli anni il mio intelletto si è arricchito di idiomi, favorito anche dalle
traduzioni della narrazione delle mie gesta. Ti è dunque consentito l’uso dell’italiano.
Intervistatore
Ti ringrazio, non me la cavo
molto bene con le lingue. Inizio subito a porti la prima domanda: dopo la
scoperta dell’incesto tra Antioco e sua figlia, quale è stata tua reazione?
Pericle
La prima volta che i
miei occhi ebbero la possibilità di ammirare la bellezza di questa donna, ella
mi apparve abbigliata come la Primavera, tanto bella da donare luce a tutte le
creature che la circondavano. Gli dei, al momento della mia nascita, decisero
di fare di me un uomo ed in quanto tale pregai loro affiche io potessi baciare
tale bellezza sconfinata. La mia preghiera di certo non si fermò dinnanzi alla
verità, seppur cruda e violenta questa colpì il mio cuore, io ero pronto a
qualsiasi rischio. Al mio destino non fu data altra scelta se non quella della
fuga così mi imbarcai ed affrontai il grande pericolo del mare. Presto il mio
viaggio fu interrotto dalla tempesta, un vento impetuoso ruppe le vele
dell’imbarcazione. Questa si distrusse e mi ritrovai tra tuoni e abissi. La potenza
delle onde mi trascinò da costa in costa finché la Fortuna mi gettò sulla riva
di Pentapoli e…
[L’intervistatore lo interrompe].
Intervistatore
Facendo confusione tra
le scartoffie che ha in mano]. Bene bene stiamo perdendo le fila del discorso.
Ecco la seconda domanda è questa: in che modo sei riuscito a superare le dure
prove del Re Simonide e a prendere in sposa Taisa? Immagino ti sarai allenato
per parecchio tempo per prevalere su ben cinque dei più forti cavalieri del
tempo.
Pericle
La speranza fu la prima
a guidarmi e la Fortuna l’ultima ad abbandonarmi. Questa mi permise di trovare un’armatura
indistruttibile per mare; elmo, scudo, schinieri, pettorali e corazza. Mi
sentii invincibile, e così fu. Sposai Taisa. La mia mente però celava ancora in
segreto il ricordo della donna più bella di una dea dalla però fui costretto a
fuggire. La Fortuna ancora una volta mi fu vicina, l’eros tra me e Taisa arse
dopo una sola notte di fuoco.
Intervistatore
Mio caro Pericle, il
primo amore non si scorda mai! Tutti i tuoi fan sono a conoscenza di ciò che
viene dopo e, anche se sarà doloroso per te parlarne, e per questo abbiamo
preparato dei fazzoletti proprio lì, ti chiedo di parlarci della perdita di tua
moglie, seppur apparente.
[Pericle accenna un mesto sorriso, prende in mano preventivamente un fazzoletto e fa un grosso respiro. Lentamente ripercorre i ricordi].
Pericle
O Taisa, la donna della mia vita, l’unica per la quale fui “Puro e disposto a
salire a le stelle” venne così strappata dalle mie braccia. Il tempo, fugace
nemico, non fu dalla mia parte e non ci permise di vivere una vita serena. Quanto dolore riporti alla mia memoria e
quanta infelicità al mio vecchio cuore. [Toglie gli occhiali, si passa una
mano sugli occhi e si soffia il naso]. Quell’orrida tempesta fu la causa non soltanto della morte
di mia moglie ma anche della mia. Nulla più fu motivo di felicità per me e le
parole di bocca non mi uscirono più. Conobbi un monaco che mi convinse a
seguirlo e così feci. Il cappuccio della tonaca mi copriva il volto e gli
occhi; vedevo buio come la mia amata sul fondo del mare…
[Il pubblico è in lacrime. L’intervistatore trattiene il respiro per non emozionarsi e si morde la lingua. Getta sotto la poltrona la lista delle domande preparatosi].
Intervistatore
Ti dispiacerebbe continuare a raccontare la storia, Pericle?
[Pericle si sistema sulla poltrona e accenna un freddo sorriso].
Pericle
La cassa nella quale si trovava Taisa galleggiò sul mare per tre giorni e tre
notti finché non approdò sulle coste di un’isola. Ancora i miei pensieri sono
incerti sul nome di questa, nel mediterraneo, tra Italia e Tunisia, ma chi aprì
la cassa e riportò in vita mia moglie mi fu subito chiaro; Prospero il suo
nome. Colui di cui vi parlo è il sommo mago; incantesimi, trucchi cui è impossibile
disobbedire ed altre maleficenze del mestiere sono la sua specialità, egli è
dotato perfino dalla capacità di evocare le anime. Panni e fuoco ci vollero per
risvegliare la mia Taisa, aria, musica rozza e lamentosa, tanta. In questo modo
Prospero riuscì a risvegliarla dal suo sonno mortale e di ciò io gli sarò
eternamente riconoscente.
Intervistatore
Sono sicuro sia un tuo
ottimo amico. Dunque dopo aver commosso l’intera sala facciamo tutti un grande
applauso al nostro ospite [Applausi acclamanti]. Adesso posso finalmente
dirtelo Pericle, fremo dalla voglia da quando sei entrato. Abbiamo preparato
per te una sorpresa che ti lascerà a bocca aperta, te lo assicuro. Chiudi gli
occhi e riaprili solo quando te lo dico io e, mi raccomando, non sbirciare!
[Pericle si copre gli occhi con le mani, una poltrona viene sistemata tra i due uomini e Marina viene fatta entrare in punta di piedi].
Intervistatore
Adesso puoi aprire gli
occhi!
Pericle
For God’s sake! Long time no see! Vieni tra le braccia di tuo padre e mostrami la tua bellezza.
Mia cara figlia, sangue del mio sangue, guardati, sei una donna ormai!
Marina
Caro padre troppo tempo è passato dall’ultimo nostro incontro nell’oltretomba.
Intervistatore
Quanta bellezza in studio! Quante emozioni ci regala questa famiglia! Marina chiedo a te adesso, spiegheresti al pubblico il significato del tuo nome?
Marina
Come immagino già sappiate la mia nascita avvenne in mare durante un naufragio
nel quale mia madre perse la vita. Io riuscii a sopravvivere e mio padre [Stringe
la mano del padre] mi diede in dono questo nome. Io appartengo al mare. Il mio
nome nasconde delle caratteristiche del mio essere; sensuale, passionale,
energica e sensibile son io.
Intervistatore
Riprendiamo adesso con momenti tragici e crudi mia cara, racconta al pubblico in che modo sei riuscita a non farti possedere in quel bordello nel quale ti mandò Dionisa, invidiosa della tua bellezza.
Marina
Oh quel posto, che orrore, che atrocità! Dell mia bellezza vollero approfittarsi e vendere il mio corpo a degli uomini! Rendo grazie agli Dei, a mia madre e a mio padre per avermi concesso l’abilità della danza e del canto. Cantai come un immortale e danzai simile a una dea sulle sue ammirate melodie. Queste arti ammutolirono chiunque io avessi dinanzi e nessuno mai ha osato poggiare dito sul mio corpo.
Pericle
Che ripugnanza, figlia mia!
Marina
E’ vero padre, ciò che
non uccide fortifica ed io adesso mi sento invincibile.
Intervistatore
Accidenti io amo i happy ending! Concludiamo questa bellissima ed emozionante puntata del tg interviste con un’ultima domanda a te, Pericle. Ti chiedo di farci commuovere un’ultima volto con un altro tuo racconto ovvero quello dell’incontro con tua figlia e tua moglie…ah quasi dimenticavo, ragazzi dello staff, facciamo entrare l’altra sorpresa!
[Lo staff sistema un’altra poltrona e fa partire la sigla].
[Entra Taisa]
Intervistatore
Tale madre tale figlia. Buonasera Taisa sei splendida! Accomodati pure.
[Taisa abbraccia Marina e Pericle e si siede].
Pericle
Fu il giorno più bello della mia vita. Non potetti credere alle mie orecchie
quando sentii quel canto proveniente dalla sua bocca. In un primo momento non
capii bene chi io avessi dinnanzi, poi tutto mi fu chiaro. A partire dal suo
nome, Marina, alla sua storia della nascita in mare compresi che la fanciulla
che mi stava difronte era la mia amata figlia. Rinacqui. Come Taisa fu salvata
dal mago anche io ripresi a respirare, il cuore rinsanì d’un colpo e le mie
labbra, dopo tanto tempo, formarono un arco che rassomigliava ad un sorriso.
Piansi. Piansi di gioia e di dolore. Si risvegliò in me la consapevolezza di
ciò che ero, Re, e come tale ripresi a comportarmi.
Intervistatore
Che fortuna avervi avuto in studio oggi. È stato un enorme piacere per me. Vi
chiedo di scattare una foto in ricordo di questo bel incontro da appendere alla
“bacheca ospiti”. Venite, stringiamoci.
[Un ragazzo dello staff scatta la foto. L’intervistatore dà la mano agli ospiti e li abbraccia calorosamente].
Intervistatore
Arrivederci miei cari e buon ritorno, mi raccomando Pericle, attento al cuore,
non ti affaticare! Sssssssigla!
[Escono].