Alberto Falcomer, in questa sua composizione, riscrive in un’inedita prospettiva il Pericles shakespeariano, nell’ottica del corso I drammi romanzeschi di Shakespeare I: Pericle e Cimbelino. Fonti e motivi, Letterature comparate B, mod. 1, prof.ssa Chiara Lombardi.
Un matrimonio a cui andare, un ospite non preventivato e delle fantasiose indicazioni geografiche. Cosa può succedere se Pericle, Ulisse e Paolo di Tarso si incontrano a bordo di una nave?
*
Personaggi
Pericle principe di Tiro
Ulisse re di Itaca
Paolo di Tarso scrittore e teologo
Venditore
[Porto di Itaca, sulla nave Pericle attende impaziente l’arrivo di Ulisse]
PERICLE
Lungi da me essere lamentoso sia chiaro, chissà cosa gli avrà
detto la moglie dopo vent’anni, però se uno dice otto e mezza puntuali, l’altro
arriva alle otto e mezza. Son cinque giorni di navigazione se già partiamo col
piede sbagliato. Oltretutto il matrimonio mi costerà una fortuna tra regali e
viaggio, [tra sé] e meno male che non
c’è mia moglie.
Bah speriamo solo non crei troppo scompiglio.
[Entra Ulisse trafelato e ansimante.]
ULISSE
Ehiiii grandissimo! Com’è?
PERICLE
Allora. Anzitutto piano con le parole, siamo due personalità di
rilievo e questo è un luogo pubblico, un po’ di educazione mi sembra il minimo.
Secondo: (indica l’orologio a meridiana)
otto e cinquanta.
ULISSE
Seeeh capirai, venti minuti. Ti ricordo che per tornare a casa ci ho messo
diec…
PERICLE
Va bene, va bene dai. Sali su e non perdiamo altro tempo prezioso
ULISSE
Avrei solo una richiesta da fare
PERICLE
E sarebbe?
ULISSE
Ma niente di che per la verità, ti darebbe fastidio se portassi il mio cane
Argo? Per fare un po’ di compagnia
PERICLE
Scusa ma non era morto appena dopo il tuo arrivo?
ULISSE
Infatti, l’ho imbalsamato. Penelope non mi è sembrata molto entusiasta e mi ha
chiesto di portarlo con me
PERICLE
Capito… [riflette], ma sì fallo salire.
ULISSE
Forza! Portatelo su!
PERICLE
[Vede Argo salire] Ah, hai capito la
bestiola, quanto pesa?
ULISSE
Sarà sui quaranta-cinquanta chili.
PERICLE
Ma adesso? Dopo averlo impagliato?
ULISSE
Eh già, ho chiesto di metterci un po’ piombo, almeno lo usiamo come fermaporta
quando fa caldo
PERICLE
E se per caso avessi cambiato idea…
ULISSE
No
PERICLE
Capito… Mollare gli ormeggi! Si fa rotta verso la Boemia!
[Escono]
[Mare aperto, Ulisse e Pericle sul castello di poppa, Paolo entra dalla porta centrale]
PAOLO
Mi scuserete se passo per indiscreto, ma mentre eravamo nel porto mi parso di
sentire che ci dirigevamo verso la Boemia, ho ragione?
ULISSE
E ora chi sarebbe costui? Chi abbiamo imbarcato?
PERICLE
Giusto! Non vi avevo ancora presentati, quale miglior occasione. Caro Paolo,
sei al cospetto di Ulisse, re di Itaca, eroe delle Guerre di Ilio.
PAOLO
Quale onore maestà [goffamente].
ULISSE
A cosa dobbiamo la sua presenza?
PERICLE
L’ho accolto non più di una settimana fa nei pressi del Pireo, cercava
un’imbarcazione che lo portasse ad ovest, ho offerto un posto e ha accettato
senza neanche sapere la destinazione.
PAOLO
Esattamente….
ULISSE
Ah, Atene! Che luogo meraviglioso, ogni volta scopri qualcosa di nuovo, te l’ho
mai detto di quella volta con Menelao…
PERICLE
Ma lascialo parlare!
PAOLO
Esattamente, però ora che ho sentito la destinazione volevo dei chiarimenti su…
ULISSE
Un momento, mi permetta prima una domanda, come mai va verso ovest?
PAOLO
Principalmente per lavoro, faccio lo scrittore.
ULISSE
Ma poteva dirlo subito! Siamo sulla stessa barca sa? [Paolo lo guarda perplesso] No no, non questa barca. Intendevo
metaforicamente, ho un passato da cantastorie davvero notevole mi creda. Pensi
che una volta presso i Feaci…
PERICLE
Sì sì ce la racconti poi un’altra volta dai. Paolo avevi una domanda per noi
due vero?
PAOLO
Sì, era più che altro un dubbio, dovete arrivare in Boemia da quanto ho capito.
Siete al corrente che in Boemia non c’è il mare vero?
[Ulisse e Pericle si guardano, guardano Paolo, si guardano di nuovo e rispondo imbarazzati]
PERICLE+ULISSE
Beh… Certo! Ci mancherebbe altro!
PAOLO
Ah, molto bene, ho avuto per un po’ questo cruccio, scusate il disturbo.
PERICLE
Figurati.
PAOLO
Torno a scrivere, ci vediamo dopo [Esce
dal centro]
ULISSE
[rivolto a bassa voce a Pericle]Come sarebbe “la Boemia non è sul
mare”?
PERICLE
Cosa ne so io scusami, io mi sono attenuto alle indicazioni di Polissene, l’hai
ricevuta anche tu la pergamena di invito.
ULISSE
Se l’ho ricevuta? Mi sono trovato sulla soglia di casa una ventina di pagine di
racconto sulla storia tra suo figlio Florizel e Perdita e tutta la storia
antecedente, ben scritto per carità, ma c’era veramente bisogno? Sai che spesa
tra pergamene e copisti.
PERICLE
Gli aveva pure dato un titolo se non sbaglio.
ULISSE
Sì, “Il racconto dell’inverno” o simile, ma dubito sia diventato così bravo da
scriverlo lui di suo pugno, l’ho visto tenere una penna d’oca in mano qualche
volta e non mi era parso certo un drago.
PERICLE
Senti ricontrolliamo la pergamena, ce l’hai sottomano per caso?
ULISSE
Aspetta un attimo… [cerca dentro una
cassa] Eccola. Lasciando da parte tutta la storia dovrebbe esserci a metà
un descrizione.
PERICLE
Anche molto bella se non sbaglio.
ULISSE
Trovata. Ci sono poche righe in cui si parla di un nobile di Sicilia che porta
in salvo Perdita, e sbarca su una spiaggia boema.
PERICLE
Quindi abbiamo opzioni totalmente opposte, di chi ci dobbiamo fidare?
ULISSE
Io non avrei molti. E se Paolo di ci stesse dicendo la verità? chissà per conto
di chi o cosa scrive. Meglio non fidarsi troppo.
PERICLE
Non prendiamo decisioni affrettate. Il prossimo porto è a qualche giorno di
navigazione, dobbiamo assolutamente cercare informazioni.
[Porto di Ragusa, Entrano Ulisse Pericle e Paolo.]
PERICLE
Eccoci a Ragusa, finalmente una meritata pausa, se non vi dispiace mi separo da
voi per un po’, ho una ricerca piuttosto importante da fare.
ULISSE
Vai pure, anzi mi dai l’occasione di conversare con il nostro ospite
PERICLE
A più tardi allora [Esce]
ULISSE
Dunque caro Paolo, volevo prima di tutto scusarmi con te per il mio
comportamento sulla nave, mi aspettavo di tutto fuorché qualcun altro sulla
barca
PAOLO
Un po’ ti comprendo. Purtroppo il mestiere non mi consente di vivere nell’agio,
anzi non smetterò mai di ringraziarvi per il favore.
ULISSE
Ecco a proposito del mestiere, avrei una domanda da farti.
PAOLO
Ti ascolto.
ULISSE
Volevo solo sapere, così per curiosità, per chi lavori?
PAOLO
Eh… Domanda complicata, per farti capire di ti dico per molte persone il mio
datore di lavoro neanche esiste.
ULISSE
Sarebbe a dire?
PAOLO
Non so che rapporto tu abbia con il divino o comunque con il sovrannaturale
ULISSE
Ti direi alti, mooolto alti e bassi, mooolto bassi.
PAOLO
Capito, immagina come se fossi in missione per conto di Dio
ULISSE
[preoccupato] Sei forse una qualche
creatura dell’olimpo? Sai ho qualche contro in sospeso lassù.
PAOLO
Stai tranquillo, sono una persona vera. Te la faccio breve, mi sono successe un
sacco di cose, persecuzioni, cadute da cavallo, cecità, concili e potrei
continuare ancora, che mi hanno portato a diffondere la parola di questo dio.
ULISSE
E come si chiamerebbe questo dio?
PAOLO
Dio.
ULISSE
Ah proprio così? Dio e basta.
PAOLO
Esattamente.
ULISSE
Sarete ben strani voi… E comunque per lavoro scrivi.
PAOLO
Sì, mi definisco scrittore perché non saprei cos’altro dire di me, “profeta” mi
sembra un po’ eccessivo, però forse pure “scrittore” è troppo, visto che scrivo
quasi solo lettere.
ULISSE
Lettere di che tipo, eh? Furbacchione.
PAOLO
[ride] No, non sono per delle spasimanti in giro per il mondo, scrivo alle comunità che visito, c’è molto poco di romantico, se così vogliamo definirlo.
ULISSE
Sarà… Ehi! Guarda, ecco Pericle! Credo abbia trovato ciò che stava cercando.
[Ulisse e Paolo si avvicinano a Pericle che sta discutendo con un venditore]
PERICLE
Come sarebbe a dire che non ha una mappa dei porti della Boemia, tutto questo è
inammissibile, inaccettabile!
VENDITORE
Sono desolato signore, non possediamo una carta di questo tipo, ma è sicuro che
la Boemia abbia dei porti?
PERICLE
Stia attento a quello che dice! Mi ha preso forse per uno sprovveduto?
PAOLO
Calmi, calmi. Qual è il problema?
PERICLE
Questo sedicente venditore di carte mi sta dicendo di non possedere nemmeno una
carta della Boemia.
VENDITORE
Mi permetta di dire che non è proprio corretto.
PERICLE
In che senso?
VENDITORE
Lei mi ha chiesto una mappa DEI PORTI della Boemia, non una carta DELLA Boemia.
PERICLE
Adesso fa anche lo spiritoso.
VENDITORE
No, sono semplicemente molto rigoroso
PERICLE
Le ripeto, stia molto attento…
ULISSE
Sì sì, non facciamone una questione di stato. Ci dia una mappa DELLA Boemia.
VENDITORE
Richieste particolari? Mappa fisica? Politica? Tematica? Commestibile?
PERICLE
Una qualsiasi basta che ce la faccia vedere, suvvia!
VENDITORE
Ecco qua
[I quattro guardano attentamente]
VENDITORE
Come vi dicevo, non ci sono porti perché non c’è il mare.
PAOLO
[Rivolto a Ulisse e Pericle] Ma
ragazzi, posso chiamarvi ragazzi vero? Ve l’avevo già detta qualche giorno fa
questa cosa
ULISSE
Avevamo le nostre fonti, mica ci siamo affidati al primo che passava.
PERICLE
Nientemeno che l’invito al matrimonio per la precisone.
PAOLO
Posso leggerlo?
PERICLE
L’ho portato qui con me, prendi pure.
PAOLO
Vediamo… Interessante, una descrizione precisa ma allo stesso tempo
favoleggiante di un regno dove la vita rinasce e i regnanti sono in armonia con
il loro popolo, mi sembra evidente si tratta di una descrizione idealizzata.
ULISSE
Come sarebbe a dire?
PAOLO
Ma sì, il re avrà voluto dare una certa immagine del suo regno, una sorta di
mossa pubblicitaria e mi sa che con voi due ci è riuscito alla perfezione.
ULISSE
E che bisogno c’era di mettere pure il mare.
PAOLO
Beh sai, un meraviglioso castello affacciato sulle rive di un mare cristallino
fa sempre una migliore impressione, di uno arroccato su un colle o nel mezzo di
una foresta. Colui che ha scritto tutto questo ha davvero un’abilità
sopraffina.
PERICLE
Vorrei proprio sapere chi è questo scrittore. Non esiterò a dirgliene quattro
il prima possibile a questo bardo dei miei stivali.
PAOLO
Se non capite la poesia…
ULISSE
Magari la prossima si degna di consegnare un dépliant invece di rischiare di
farci vagare a zonzo per il mare. E dire che di viaggi senza meta sono
praticamente un esperto; pensate che una volta in Sicilia…
PERICLE
Senti concentriamoci sulle cose da fare. Temo che ci sarà un bel po’ di strada
imprevista da fare una volta sbarcati, torniamo subito alla nave, dobbiamo
riprendere il mare il più in fretta possibile.
[Escono]